Tuesday, May 30, 2006

..ora pensiamo al referendum

Conclusasi anche questa tornata elettorale, credo sia a questo punto fondamentale concentrarsi su ogni iniziativa di informazione sul Referendum relativo alla modifica della seconda parte della Costituzione.

In meno di un mese dovremo spiegare alla gente - che sarà più attenta alle previsioni del tempo - per quali motivi la riforma del centro destra va certamente modificata in alcuni punti ma è, sostanzialmente, una buona riforma.

Analizzeremo nei nostri dibattiti come le critiche del cento sinistra siano esattamente all'opposto della realtà, ad esempio, loro criticano il premierato forte che questa riforma introdurrebbe ? Bene, il premierato è sempre debole ; criticano l'eccessivo passaggio di competenze alle Regioni ? Fantastico, con l'interesse nazionale (parola che ad un europeo come me fa venire i brividi come le famose unghie che grattano una lavagna) si può bloccare ogni tentativo pseudo-federalista.

Si alterneranno costituzionalisti, economisti, sindacalisti e Capezzone a spiegarci perchè la riforma non funziona, come sia comunque migliore della modifica dell'Art. V del centro sinistra (a proposito, ce ne fosse uno che la riconosce la paternità di quella modifica) come il Federalismo sia, in realtà, un'altra cosa, un altro mondo, ogni tanto affiorerà qualche pragmaticissimo "maalmenoriduceilnumerodiparlamentari" che metterà in pace gli spiriti mai placati di noi italiani anarco-balnear-individualisti, basterà tutto questo ?

Se l'affluenza al voto ci dice qualcosa, quel qualcosa è che certamente sarà difficile appassionare gli animi con la battaglia referendaria che ci apprestiamo a combattere, un solo consiglio : meno costituzionalisti e più politici ai dibattiti, cerchiamo di ricordare alla gente che, in sostanza, ciò che ha fatto il centro destra ha un senso, e il senso è quello di essere profondamente migliore di ciò che ha fatto uno schieramento che - sostenendo non ci sia bisogno di nessuna modifica alla nostra Costituzione - ci conferma quale è la sua posizione, lontana (a parte qualche isolato commento) da qualsiasi orientamento federalista.

Alla gente sfugge che ci sarà tutto il tempo per mettere ordine alle cose che non vanno, in cinque anni si può fare molto se comprenderemo la grande responsabilità che da questa riforma prende finalmente vita, e sulla direzione, noi che siamo America, Mercato ed Individuo, non abbiamo dubbi o incertezze di sorta.

Thursday, May 25, 2006

European Liberals for the Reforms

Il 14 maggio 2006 nasce a Padova l’associazione “European Liberals for the Reforms – Riformatori Liberali Europei”, club aderente ai Riformatori Liberali.
Scopo dell’associazione è quello di trattare principalmente la politica europea, in quanto livello più alto della politica in Europa, considerando le politiche nazionali quasi alla stregua di “politiche locali”.

Nella mozione generale per il 2006 approvata dal congresso telematico costituente si legge che l’associazione
- A livello culturale:
Apre un dibattito sul tema Europa, Istituzioni Europee, Partiti Europei, Liberali in Europa.
Cerca la collaborazione con i Think Tank liberali europei.
- A livello strategico:
Si adopera per una più stretta collaborazione tra i liberali dei diversi paesi europei e per la riunificazione dei liberali a livello italiano.
- A livello di comunicazione:
Istituisce una mailing list per informare gli iscritti ed i simpatizzanti sull'attività del club e sulla politica europea. Apre un sito internet per la presentazione di politici liberali di spicco dei diversi paesi europei.
- A livello giovanile
Collabora con il Lymec (associazione dei giovani liberali europei) e con i suoi referenti in Italia (Federazione dei Giovani Liberali Italiani).

L’associazione Riformatori Liberali Europei è telematica in quanto consente a tutti gli iscritti di partecipare alle sue attività per via telematica. Viene istituita una mailing list con cui il Club informa gli iscritti ed i simpatizzanti sulle novità e le attività politiche dell’associazione. L'attività dell’associazione non sarà però solo telematica e prevede l'organizzazione di incontri, manifestazioni, conferenze oltre ad offrire il suo sostegno alle campagne elettorali dei partiti liberali.
La telematicità del Club consente di istituire un "congresso permanente": in qualsiasi momento, nelle modalità e nelle forme previste dal direttivo, sarà possibile presentare al direttivo delle mozioni che verranno poi votate online da tutti gli iscritti. In questo modo si otterrà una specie di "democrazia diretta" all'interno del Club.

L’associazione Riformatori Liberali Europei supporta le attività dei suoi iscritti a livello locale e collabora con i partiti liberali a livello locale.

Per il 2006 l’iscrizione è gratuita. Chi desiderasse iscriversi o ricevere ulteriori informazioni può rivolgersi ad Alessandro Doni (alessandrodoni@libero.it) o a Gionata Pacor (gionatapacor@aol.com), rispettivamente Presidente e Coordinatore dell’associazione.

Monday, May 22, 2006




Ad Ayaan Hirsi-Ali, tutto l'appoggio del mondo liberale.

Salmoni nel Tergola ?!





I Riformatori Liberali sono presenti anche a Vigonza, infatti sarà Daniele Sartorato il Presidente del Club dei “Salmoni” Vigontini, il Coordinatore Provinciale Alessandro Doni spiega le ragioni che hanno portato alla Costituzione di questo Club, nel secondo Comune per importanza e numero di abitanti della provincia di Padova : “in vista dei prossimi appuntamenti elettorali amministrativi del 2007 del Comune di Vigonza sarà importante per noi iniziare con la Casa delle Libertà, in particolare con Forza Italia e i partiti che si ritrovano nella alleanza, un dialogo costruttivo e autenticamente liberale, anche per capire quale sarà la forma migliore di partecipazione della nostra forza politica al prossimo appuntamento elettorale vigontino”.



“Su Padova – aggiunge Doni –“abbiamo diverse adesioni importanti al progetto del quale facciamo parte e ci stiamo strutturando per esserci nei maggiori comuni della provincia dando così dei riferimenti territoriali a quanti credono nel movimento dei Riformatori Liberali, quei Radicali per le Libertà “che “controcorrente” (da qui il simbolo del “salmone”) si sono presentati alle ultime politiche 2006 soli al Senato - nella CdL, e solo in alcune regioni - e che a livello nazionale fanno capo a Benedetto Della Vedova, deputato eletto nelle file di Forza Italia, Presidente Nazionale dei Riformatori Liberali, Marco Taradash, Portavoce Nazionale, Peppino Calderisi, a capo del Coordinamento Nazionale, già deputato di Forza Italia, nell’alta padovana dal 94 al 96”.

Friday, May 19, 2006

Steps ahead

Il Governo Prodi comincia a muovere i suoi primissimi passi, senza alcuna sorpresa ci accorgiamo che si tratta di passi indietro, se non falsi, considerando quanto peserà sulle nostre scelte e sulle nostre tasche l'arretratezza di approccio che questo schieramento dimostra dai primi giorni.

Un esempio ? Avrete notato come in questo Blog spesso io faccia riferimento all'argomento "immigrazione e sicurezza", sia in luce di quanto succede negli States, sia per quanto riguarda quella che dovrà essere la risposta europea ai cambiamenti che deriveranno dai processi in atto.

Ma cosa ne pensa il Governo Prodi ? Semplice, fa rientrare la competenza sul tema dell'immigrazione al Ministero della Solidarietà Sociale, riducendo tutto, tramite la solita visione di peloso assistenzialismo, ad un problema di tutela sociale, ignorando completamente i risvolti legati al mercato del lavoro che andrebbero considerati per strutturare una responsabile politica di scviluppo e al tempo stesso di immigrazione.

Questo si otterrebbe valutando il tipo di manodopera di cui la nostra nazione ha bisogno, il tipo di specializzazione che noi richiediamo da chi viene da altri paesi per prestare il proprio lavoro, i tipi di impiego che in questo momento sono più frequentemente svolti dagli extracomunitari, insomma, cose che hanno a che fare con il lavoro e non tanto con la solidarietà sociale.

Il problema è serio e graverà su di noi, lo schieramento che noi sapevamo essere incapace a gestire il paese in questa fase importante dell'economia globale, ci conferma con questa miopia strutturale tutte le nostre preoccupazioni.

Tuesday, May 16, 2006

L'unica garanzia per la nostra sicurezza è il libero mercato

Immigrazione e sicurezza sono due questioni correlate e fondamentali, sulle quali l'Europa non si potrà permettere di essere "unfit", fornendo invece risposte concrete e funzionali al tessuto sociale ed economico che la caratterizza.

Sembra incredibile che la migliore garanzia per la sicurezza dei nostri confini venga proprio da quel concetto che, economicamente e socialmente, abbatte ogni forma di ostacolo alla libera circolazione delle merci e delle persone, capace di premiare chi è capace e riesce a produrre ricchezza e ad affermarsi attraverso le regole della concorrenza : il libero mercato.

Nemici giurati della pace e della prosperità della nostra Europa sono quindi tutti quei paesi che, attraverso il potere centrale dello Stato, attraverso burocrazie illogiche e tasse incontrollabili, impediscono ai cittadini la possibilità di determinare, con le proprie scelte, il proprio benessere.

E' delicato analizzare, da un punto di vista liberale, il diritto di ogni paese di esportare manodopera verso un altra nazione, questo però non ci deve impedire di riconoscere come ogni spinta diplomatica volta a far diminuire il peso dello Stato nei paesi dai quali provengono il maggior numero di immigrati irregolari, maggiori opportunità nei paesi d'origine di questi individui, sono l'unica via da percorrere, con tutti i mezzi di informazione e diplomatici che il mondo globale ci mette a disposizione.

In questa direzione si dovranno orientare le forze liberali d'Europa, la strada è lunga ma offre le migliori prospettive di stabilità e di ribilanciamento di una situazione che non possiamo permetterci di trascurare.

Monday, May 15, 2006

Scenari 3

Analizzando la situazione odierna dei Riformatori Liberali, credo emerga, sostanzialmente, l'urgenza di stilare un Documento politico, che individui le lotte che porremo al centro della nostra azione.

E' opportuno, a questo punto, tradurre in iniziativa politica quelle tre importanti parole che sono state al centro della nostra campagna elettorale : America, Mercato, Individuo.

Il Documento ottenuto ci permetterà di essere identificabili, nelle nostre istanze autenticamente liberiste, laiche e liberali, in uno schieramento che ha dimostrato di avere delle difficoltà nell'agire con decisione in quelle riforme che riteniamo necessarie.

Altro elemento sul quale si sviluppa una riflessione, in questi giorni, è il cosiddetto Patto Federativo con Forza Italia, una logica conseguenza del nostro esordio politico, allo stato attuale delle cose infatti Silvio Berlusconi rimane la personalità centrale di riferimento nel centro destra, l'unico che può sostenerci ma anche comprendere a fondo la possibilità che rappresentiamo in un eventuale Partito dei Moderati.

La discussione in atto nella Casa Delle Libertà aprirà degli spazi per un'azione liberale, sia chiaro che non ci si deve illudere di avere più di quanto l'asfittico panorama politico italiano ci stà concedendo, ma la lobby liberale che noi rappresentiamo dovrà e potrà diventare laboratorio e presenza territoriale, occasione di incontro per quanti nel centro destra, con noi, avvertono l'urgenza della modernizzazione che abbiamo posto al centro del nostro progetto.

Wednesday, May 03, 2006

E se la CdL dicesse Carlo Azeglio ma volesse Massimo ?




Come non essere d'accordo con Massimo Teodori quando, dalle colonne del Giornale, ci sottopone il problema della forte caratterizzazione delle maggiori cariche istituzionali, a cui si andrebbe certamente incontro se Massimo D'Alema salisse al Quirinale, la connotazione politica di un ruolo simbolico come è la Presidenza della Repubblica non rifletterebbe quello che è stato il riscontro delle recenti elezioni politiche, e del più volte descritto "paese spaccato in due".

Certo, a deporre in favore di D'Alema ci sono molti elementi, una buona Presidenza della Bicamerale, un atteggiamento di critica mai troppo ideologicizzata a Silvio Berlusconi e al suo operato, una rivalutazione (seppur in ritardo) del ruolo dei Neo-Cons e del progetto di promozione di democrazia nel Medio Oriente, attraverso la creazione di strutture democratizzanti e democratiche.

Ricordava Lanfranco Pace, qualche giorno fa sul Foglio, che proprio Massimo D'Alema fu una delle poche personalità della sinistra a definire Mediaset una "risorsa del paese", e questo - in questi giorni in cui sembra rinascere uno spirito intollerante e punitivo da parte della sinistra radicale - deve essere certamente ricordato.

Massimo D'Alema che è riuscito a far digerire una guerra pure al centro sinistra (perchè il centro destra sappiamo che invece ci prova gusto) con ragioni di realpolitik, dimostrando maturità nella progettualità di politica estera, certo non si può definire D'Alema un filo-americano, se non ad intermittenza, ma in fondo stiamo parlando della Presidenza della Repubblica, preoccupa di più capire quale sarà la politica estera che questo Governo vorrà sviluppare nei giorni a venire e le premesse non sono di buon auspicio.

Dal Foglio a Libero, il sì a D'Alema al Quirinale si sviluppa e affascina molti insospettabili, persino l'astuto Feltri, certo, tutto si ridimensiona quando la CdL propone il Ciampi-bis, dopo la presentazione di candidati quali Letta, Pera e Casini che, per forza di cose, non convincerebbero nemmeno l'intero centro destra, senza alcun entusiasmo quindi ci si riallineerebbe tutti in una soluzione di continuità che, in fondo, non divide il panorama politico.

Si deve comunque riconoscere che una investitura di D'Alema - per quanto appartenente ad una logica di spartizione partitica mai piacevole a vedersi - potrebbe essere anche una garanzia per quel centro destra che riconosce ancora in lui un ragionevole interlocutore.