Gridando in Piazza si perde lavoce.info
Sarà, ma a me la proposta di Tito Boeri e degli economisti vicini a lui (www.lavoce.info), di soluzione dei problemi relativi alla precarietà del lavoro, non convince del tutto.
Forse perché quando sento parlare di salario minimo mi richiama alla mente il “6 politico”, perneato di quell’assistenzialismo soffocante e protettivo, nemico delle libertà individuali.
Certo, se i Sindacati si incazzano qualcosa di buono c’è, ed è quella sottile delegittimazione che questi subiscono in seguito all’introduzione di un minimo salariale e di un aumento dei contributi previdenziali relativi ai contratti atipici, per la “triplice” si tratterebbe della perdita di un forte elemento di autorità, che ancora una volta, ribadirebbe l’incapacità cronica di rappresentare gli interessi dei lavoratori, a vantaggio di pochi protetti, come già succede.
Vedendo comunque l’aria che tira dalla sinistra radicale, tutta diretta a proteggere i contratti atipici e a congelarli, nascondendosi per non vedere l’effettivo miglioramento che la legge Biagi ha apportato, oltre che alla disoccupazione, verso la stabilità di un lavoro a tempo indeterminato per molti lavoratori, verrebbe da dire che la proposta di Boeri & C. porta una boccata d’ossigeno e la progettualità che manca a questo Governo confuso.
La reale soluzione non è sicuramente facile ed indolore, ma è sotto gli occhi di chi la vuol vedere, abbandonando ipocrisie di utilitarismo elettorale, mi riferisco all’abolizione dell’Art. 18, con relativa predisposizione di quel welfare to work che impazza tra i Blairiani, se si avrà il coraggio riformatore di riaffrontare questo argomento spinoso, si andrà nella giusta direzione, in continuità con il lavoro già fatto dal precedente Governo che sarebbe da incompetenti mandare all’aria in nome di un riproposto scontro di classe che non favorisce nessuno.
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