Wednesday, May 03, 2006

E se la CdL dicesse Carlo Azeglio ma volesse Massimo ?




Come non essere d'accordo con Massimo Teodori quando, dalle colonne del Giornale, ci sottopone il problema della forte caratterizzazione delle maggiori cariche istituzionali, a cui si andrebbe certamente incontro se Massimo D'Alema salisse al Quirinale, la connotazione politica di un ruolo simbolico come è la Presidenza della Repubblica non rifletterebbe quello che è stato il riscontro delle recenti elezioni politiche, e del più volte descritto "paese spaccato in due".

Certo, a deporre in favore di D'Alema ci sono molti elementi, una buona Presidenza della Bicamerale, un atteggiamento di critica mai troppo ideologicizzata a Silvio Berlusconi e al suo operato, una rivalutazione (seppur in ritardo) del ruolo dei Neo-Cons e del progetto di promozione di democrazia nel Medio Oriente, attraverso la creazione di strutture democratizzanti e democratiche.

Ricordava Lanfranco Pace, qualche giorno fa sul Foglio, che proprio Massimo D'Alema fu una delle poche personalità della sinistra a definire Mediaset una "risorsa del paese", e questo - in questi giorni in cui sembra rinascere uno spirito intollerante e punitivo da parte della sinistra radicale - deve essere certamente ricordato.

Massimo D'Alema che è riuscito a far digerire una guerra pure al centro sinistra (perchè il centro destra sappiamo che invece ci prova gusto) con ragioni di realpolitik, dimostrando maturità nella progettualità di politica estera, certo non si può definire D'Alema un filo-americano, se non ad intermittenza, ma in fondo stiamo parlando della Presidenza della Repubblica, preoccupa di più capire quale sarà la politica estera che questo Governo vorrà sviluppare nei giorni a venire e le premesse non sono di buon auspicio.

Dal Foglio a Libero, il sì a D'Alema al Quirinale si sviluppa e affascina molti insospettabili, persino l'astuto Feltri, certo, tutto si ridimensiona quando la CdL propone il Ciampi-bis, dopo la presentazione di candidati quali Letta, Pera e Casini che, per forza di cose, non convincerebbero nemmeno l'intero centro destra, senza alcun entusiasmo quindi ci si riallineerebbe tutti in una soluzione di continuità che, in fondo, non divide il panorama politico.

Si deve comunque riconoscere che una investitura di D'Alema - per quanto appartenente ad una logica di spartizione partitica mai piacevole a vedersi - potrebbe essere anche una garanzia per quel centro destra che riconosce ancora in lui un ragionevole interlocutore.

2 Comments:

Blogger No Italy said...

Caro Doni, da un politico come te non mi sconvolge molto leggere cose del genere. D 'altra parte, dopo il Congresso della Rosa nel Pugno tornasti raggiante gridando "barra dritta a sinistra" salvo poi tornare nello schieramento liberale che credo più ti appartenga attraverso i salmoni. Non ti scrivo se sono daccordo o no con il tuo pensiero filo-marinaretto, nè chi proporrei io al Quirinale. Nel tuo articolo hai citato alcuni quotidiani e di recente sono venuto a conoscenza che tutti i quotidiani nazionali sono sovvenzionati dallo Stato. Lo Stato, hai presente? Quell'organo che abbiamo oltraggiato e sfidato in quel meeting liberalista di fine settembre. Il Signor Feltri guadagna 12.000-15.000 euro al mese e il suo quotidiano è sovvenzionato. Come lui anche gli altri.Credo dunque che a questi Direttori e ai loro quotidiani un Presidente faccia l'altro, a loro interessa scrivere quello che vogliono,intascare tanti soldini e tappare i buchi con i soldi dello Stato. I soldi nostri, quelli che siamo obbligati a versare senza tanti se nè ma, quei soldi che ci vengono rubati. Per me non c'è nessun Presidente della Repubblica perchè per me non c'è Repubblica, ma solo una grossa associazione a delinquere che ruba i soldi dei nostri veneti per mantenere cani, porci e finti invalidi. Dovremmo preoccuparci di come rendere il nostro Veneto Libero e Autuonomo, no di marinaretti o antenne.

3:49 PM  
Blogger Mersault said...

caro Chiacchiera Busana,

dal Congresso di cui parli, svoltosi a Riccione, tornai raggiante per l'approvazione di una mozione particolare autenticamente liberista (http://www.radicalifriulani.it/node/2982) che con alcuni amici bbiamo scritto e presentato.

Poco tempo dopo non c'erano più i presupposti per l'entusiasmo, i temi di mercato erano stati messi in soffitta dai radicali, a sostituirli un radical-socialismo poco credibile.

Quello che scrivi sui quotidiani, da libertarian, mi trova d'accordo, lo spirito che anima i bloggers (da www.tocque-ville.it a www.neolib.it) è quello dell'informazione libera e indipendente perchè non a pagamento, svolto dai cosiddetti "giovani in pigiama" che stanno rivoluzionando il modo di fare informazione.

Sul Veneto Libero, non ti seguo, io sono ancora fermo al federalismo all'americana, di questo comunque ci sarà modo di parlare, visti i referenda in arrivo.

Ciao

Alessandro "Mersault" Doni

9:13 AM  

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