Rivoluzione liberale in musica ? Liberal-Pop !
Bene, il concetto è questo, come recitava Muzak in una vignetta di un pò di tempo fa, in un momento in cui le rock-stars sponsorizzano bibite, si danno al vegetarianismo, e si ritirano a vita privata in Cottage isolati in campagna, ci si chiede cosa rimanga di trasgressivo, cosa di quella rottura degli schemi che quel genere musicale ha rappresentato, tra i fischi assordanti delle chitarre elettriche, scagliate verso gli amplificatori negli attimi deliranti della vita on stage.
Io una risposta - come Muzak - ce l'ho, non rimane niente di più anticonformista dell'easy listening, musica di facile ascolto, quella che molti Conservatori negli States amano definire Adult Contemporary Music, in cui chitarre acustiche ed elettriche (mai distorte), archi e ottoni con punteggi eleganti, si fondono con testi che farebbero impazzire Neo-Cons, Teo-Dems, e tutti i nostrani sottoscrittori del Manifesto per l'Occidente : famiglia, amicizia, amore etero, bella vita e cocktail parties.
Quindi teniamoci forte, pronti a spararci in faccia a tutto volume pezzi come "The Look of Love" di Burt Bacharach (prima del recente rincitrullimento anti-Bush), oppure dello stesso elegantissimo songwriter la scanzonata "I'll never fall in love again", in cui ci si ripete che è l'ultima volta che ci innamoriamo, e non basta il passare di un giorno o due, per vederci ripetere lo stesso fantastico errore.
Passiamo quindi attraverso i Beatles di Mc Cartney, che è più liberale conservatore del marxista-pacifista Lennon, cose del tipo "The long and winding road", che lo conduce alla porta della sua amata, ballata edulcorata, lontana dalle dissonanze Lennoniane e dai testi criptici, e per questo davvero rivoluzionarie.
Non possiamo farci mancare i Bee Gees, ma non quelli della febbre del sabato sera, quelli di "How deep is your love", romanticismo sfrenato e ottime orchestrazioni.
Per chi non riesce a superare gli anni 80, ricordo i Prefab Sprout, quelli che ci sussurravano che "All the world loves lovers", il mondo ama chi si ama, non dimentichiamocelo, "Cars and girls", "Apetite", tutte Madeleine Proustiane per 30enni ex paninari.
Oggi chi rappresenta il liberal-pop nel panorama musicale attuale ? Certamente è difficile scoprire chi ha il coraggio di uscire dagli stereotipi del guitar-rock da tre accordi, in nome di più raffinate armonie, un nome su tutti ? Certamente Sondre Lerche,giovanissimo e svedese, come gli elettori di Frederik Reinfeldt.
La noia dei diritti rivendicati e gridati dalle rockstars poco credibili e decisamente poco informate oggi, nella seconda metà della prima decade del 2000, non convincono nessuno, la rivoluzione liberale in musica passa attraverso quello che io chiamo liberal-pop, l'unica vera valanga reazionaria rispetto alle stars che fanno a gara per che è più anti-Bush, per chi è più ambientalista catastrofista, per chi è più sensibile allo spostamento delle ricchezze dalle tasche del capitalismo occidentale a quelle dei dittatori dei paesi poveri, basta, per chi non crede a questa ipocrisia politcamente corretta non resta che passeggiare per le eleganti avenues del liberal-pop.