Wednesday, October 18, 2006

Diamo un'anima libertaria al centro destra

La nostra Associazione, European Liberals, è nata con il fine molto ambizioso di organizzare una visione liberale dell’Europa che vogliamo, nella quale la politica nazionale sia ridimensionata al pari di una politica locale, il nostro lavoro è oggi orientato ad individuare le personalità liberali in Italia, e a presentarle opportunamente al contesto liberale europeo che stiamo cercando di coordinare, anche in altri paesi dell’UE.

Questo ci porta ad analizzare, non con minore attenzione, la situazione politica nazionale in un momento cruciale come questo, in cui la discussione sulla finanziaria del Governo Prodi diventa una ottima occasione per stanare chi è davvero liberale, e quindi lontano dalla logica del “tassiamo di più per spendere di più, accanendosi sul ceto produttivo”, che sembra caratterizzare tutta la manovra.

Due sono gli accadimenti politici nel centro destra sui quali le forze liberali devono comunque fare attenzione, a mio avviso, per trarre il maggior profitto da un eventuale coinvolgimento :

- la spinta all’interno di Forza Italia, nel ripristino di una maggiore democrazia interna, per intenderci quello che viene inteso nello slogan “una tessera un voto”, per la creazione di una classe dirigente eletta dagli iscritti non paracadutata dall’alto…

- Il processo in atto nel centro destra, volto alla costituzione del Partito delle Libertà o Partito dei Moderati, viene a mio avviso affrontato, in questa sede e dalle personalità facenti parte del Manifesto, in modo riduttivo o quantomeno affrettato, io ad esempio, non credo sia velleitaria una partecipazione delle forze liberali a questi due processi in atto, mi spingo quasi a considerarlo un dovere vista anche la giovane età di molti dei presenti.

Il terzopolismo è una realtà dalla quale i liberali devono non partire ma, semmai, alla quale arrivare, dopo aver scelto lo schieramento da dove sia possibile raggiungere l’elettore che oggi si lamenta delle scelte scellerate del nuovo Governo, ma non nasconde nemmeno una insoddisfazione nel lavoro di quello precedente, nella accelerazione della modernizzazione economico-sociale che, con molte difficoltà, è stata solo accennata.

E’ un fatto che oggi il bipolarismo è ben radicato nella testa dell’elettore, da qui dobbiamo quindi partire, prendendo come esempio il bipartitismo americano e la moltitudine di voci che albergano all’interno dello schieramento dei Repubblicani piuttosto che in quello dei Democratici .

Io non ho alcun dubbio nel ritenere che questo lavoro andrebbe svolto nel centro-destra e, in particolare, con Forza Italia, se non addirittura al suo interno, non mi piace l’idea dello “oramai tutto è perduto”, né la convinzione che il pensiero liberale sia equidistante dai due poli che dominano la vita politica del nostro paese.

E’ solo dopo una partecipazione - che è il riappropriarsi della fiducia dell’elettore, nella riforma liberale – all’interno dei due processi più importanti che coinvolgono la Casa delle Libertà, che si costruisce il cammino per la creazione di un forte riferimento politico liberale, che si sostiene con le sue gambe, forte delle idee, e soprattutto, della visione di un futuro in cui l’individuo e le sue capacità, in un libero mercato, siano al centro della nostra vita politica.

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